Grazie al contributo della professoressa Raffaella Sarti, docente di Storia moderna all’Università di Urbino, proviamo a delineare i tratti di un rito tanto importante.
Il matrimonio non era un evento puntuale, ma piuttosto un lungo processo, segnato da diverse tappe, sancite da una serie di riti e cerimonie.
In primo luogo occorre ricordare come il matrimonio fosse un vero e proprio affare di famiglia e non avesse affatto il carattere sentimentale cui siamo abituati oggi.

Le fasi di questo lungo processo erano le seguenti:
1. Avviamento dei contatti tra le famiglie o tra i diretti interessati.
2. Se si trovava accordo tra le parti, si arrivava alla promessa di matrimonio, primo impegno formale.
3. Scambio dei consensi: i due giovani dichiaravano di prendersi come marito e moglie, suggellando spesso la loro unione con un anello.
4. Nozze: festeggiamenti legati al trasferimento della sposa nella casa della nuova coppia.
5. Consumazione carnale del matrimonio: in certi casi avveniva dopo lo scambio dei consensi, in altri dopo le nozze. In alcune zone i giovani erano autorizzati ad avere rapporti sessuali in seguito alla promessa o durante le trattative.

La Chiesa aveva invece una concezione differente del matrimonio e a partire dall’XI secolo l’autorità ecclesiastica tentò di imporre l’idea del matrimonio come unione consensuale di un uomo e di una donna. Per la Chiesa il matrimonio si incentrava sul solo scambio dei consensi.

Per sposarsi era quindi necessario non essere parenti in grado proibito, avere 12 anni per le femmine e 14 per i maschi, e dichiarare liberamente e reciprocamente di prendersi come marito e moglie (verba de praesentia). La Chiesa dunque non dava alcuna importanza ad accordi preventivi tramite promessa (verba de futuro), al consenso genitoriale, alla necessità di dote, anelli e festeggiamenti.

Attribuendo questo ruolo centrale agli sposi, la Chiesa minimizzava il carattere del matrimonio come evento collettivo e sminuiva il valore del riconoscimento sociale e l’interferenza delle famiglie per questioni di convenienza, alleanze e affari.